DAREDEVIL – Il sesto senso che detiene la giusta causa

Riuscire a vedere vuol dire tutto. Ma, a volte, questo dettaglio risulta essere un dato relativo.  magari sopravvalutato. Ed è sulla base di tale concetto che si sviluppano in maniera più acuta gli altri sensi, lasciati troppo spesso assopiti a se stessi. In questo modo, raggruppati assieme, possono diventare penetranti quanto un radar, portentosi contro qualsiasi molestatore o semplice bullo di quartiere. Un fondamento basilare per un ragazzo rimasto cieco, specialmente se quel radar fosse radicato all’interno del suo stesso cervello. Una guida essenziale, ma non da tenere egoisticamente per sé; cosicché possa diventare strumento di giustizia e verità, a servizio del prossimo e della comunità. Principalmente partendo dal presupposto di far rispettare le leggi americane nelle aule di tribunale, di giorno. Ma è di notte, proprio quando il crimine si fa strada e diventa apparentemente ineguagliabile con le sue dinamiche, che le cose si fanno molto più serie e sanguinose. E Daredevil, tra mille colpi d’arti marziali e rapidi salti mortali, risponde alle avversità come un giustiziere che non conosce sbilanciamenti in questione.

Interpretato da un imperituro Ben Affleck e doppiato da Fabio Boccanera, il supereroe più che da diavolo spietato nell’oscurità tramuta nella lucente bilancia giudiziaria della città. O almeno così pare che sia, seguendo una visione cinematografica portata oltre le righe del personaggio. Diffidente, ironico, cinico, un uomo completamente senza vuoto di morale; almeno fino al singolare incontro/scontro con la co-protagonista Jennifer Garner, miglior performance rivelazione femminile del film, che interpreta il ruolo di Elektra Natchios (per il ruolo della supereroina furono prese in considerazione Neve Campbell e Jolene Blalock), figlia del miliardario Nicholas Natchios (interpretato da Erik Avari e doppiato da Michele Kalamera), amico del pezzo più grosso della città: Kingpin (interpretato dall’attore scomparso nel Miglio Verde Michael Clark Duncan e doppiato da uno dei signori del leggio italiano, Alessandro Rossi). Un colletto bianco che, per mezzo dei suoi affiliati al crimine, mantiene la città chiusa nella pressa del suo totalitario dominio malavitoso.

Di conseguenza, un personaggio del genere chiuso nella sua egoistica necessità di potere, è incapace di godere una piccola cosa come il panorama urbano affianco di una donna dal fascino talmente straordinario da sembrare una dea della pioggia. Elemento caratteristico che Elektra riconferma dai suoi occhi, durante il funerale del padre ucciso. Lacrime e pioggia che quindi si solidificano, diventando pericolose lame di pugnali. Poiché da miliardario reso come un misero bersaglio, consumato dalla spietatezza assassina di Bullseye (interpretata da un furbo Colin Pharell, il quale nella versione italiana, in quest’opera è doppiato da Christian Iansante), sulle note rock del famoso gruppo Evanescensce. Oltre alle tracce in stile Grundge e Gothic Metal, le musiche vengono affidate a Graeme Revell, le varie scenografie a Barry Chusid, mentre la regia e la sceneggiatura a Mark Steven Johnson. Grazie a ciò, Ben Affleck con questa sua interpretazione riesce a portare il personaggio verso una continua messa a nudo nei confronti di se stesso e della realtà circostante. Un costante confessionale dove poter spogliarsi delle paure da diavolo custode, occupato a girare tra i vicoli e i tetti per mantenere viva l’equità collettiva. Sempre all’oscuro di tutti. Vincendo la notte nella notte.

Pubblicato da universalemmi

Raffaele Rovinelli nasce il 2 ottobre 1988 a Fano, una piccola città situata sul litorale Adriatico Nord della regione Marche. Sin da piccolissimo ha dimostrato agli altri un certo tipo di sensibilità, oltre alla necessità di solitudine in alcuni momenti delle sue giornate; per questo motivo le persone, specialmente in ambito scolastico, non lo hanno mai compreso, ma addirittura rigettato e pesantemente discriminato in tantissime occasioni della sua vita. Da tale disprezzo esterno, in Raffaele cominciò ad accendersi ed autoalimentarsi una spropositata voglia di riscatto. Nel febbraio 2009, la morte del suo caro bisnonno lo porta, giorno dopo giorno, a capire che la letteratura può aiutarlo ad esprimersi al meglio, pertanto riuscendo, attraverso questo potentissimo mezzo di comunicazione, a farsi comprendere da chi lo circonda. Pian Piano, Raffaele riesce a costruirsi un suo particolare stile di scrittura attraverso il quale si amplia poliedricamente, cominciando in seguito ad approcciarsi alla poesia, agli aforismi, ai racconti brevi e a qualsiasi altro stile di scrittura esistente. Parallelamente a tutto questo, nel 2012 egli si converte, comprendendo in seguito che una semplice religione non sarebbe bastata per cambiare la sua mente, ma sarebbe riuscito nell’intento grazie una relazione autentica e duratura con Dio, instaurata prima di tutto nella fede.. Raffaele, con il tempo necessario a disposizione, avrebbe dato i suoi buoni frutti in qualsiasi campo, sradicando nel profondo qualsiasi tipo di dubbio, vendetta ed amarezza residente in lui, affinché potesse ottenere un riscatto. Nel 2013 è stato scelto come autore emergente per poter offrire visibilità a sette sue composizioni poetiche, attraverso la sua prima partecipazione al un concorso poetico web nazionale, grazie alla sua opera in rima "Sofferenza". In seguito nel luglio del 2014 ha partecipato per la prima volta, con un estratto inedito di racconto lungo 150 parole, al concorso “Getloub” creato dallo scrittore Giuseppe Carta, arrivando tra i finalisti in sesta posizione su venticinque racconti inediti. Nel gennaio del 2015, grazie alla partecipazione del concorso Nazionale “PREMIO PONTEVECCHIO” con un saggio breve inerente alla celebre opera pirandelliana “La patente”, viene segnalato e invitato alla serata di premiazione tenutasi il 14 marzo 2015, dove gli viene consegnato un diploma con motivazione da parte della giuria. Quasi in contemporanea, gli vengono segnalate due poesie inviate al concorso nazionale “Scrivendo Poesie” organizzato da Fiera Libro Romagna. Le suddette poesie vengono poi pubblicate in un’antologia presentata e venduta durante la serata di premiazione e consegna attestati nel corso della Fiera del Libro di Cesena. Nell’estate dello stesso anno prende parte come giurato al concorso “Geltoub” Tra il 2015 e il 2016 prende parte ad alcuni corsi intensivi di sceneggiatura, workshop di teatro e drammaturgia con i docenti professionisti Alessandro Forlani, Riccerdo de Torrebruna e Rosario Galli, per potersi inserire nel mondo del cinema e della cultura, inizialmente in veste di soggettista/co-sceneggiatore. Sempre nel corso dello stesso periodo svolge due spettacoli teatrali con il regista Riccardo de Torrebruna, “PASSAGGIO A NORD - OVEST” rispettivamente a settembre del 2015 e “SALA DA BALLO” a Settembre 2016 con il gruppo teatrale “Spartito libero”. Durante l’estate del 2016 partecipa per la seconda volta al concorso “Geltoub!”, arrivando in quinta posizione su circa trenta racconti brevi. Nel febbraio del 2017 pubblica la sua prima silloge poetica ufficiale “SCIARADE Vol.1 – CADUTA”, grazie al quale inizia a muoversi in maniera più obbiettiva sul web, specialmente attraverso le interviste sui blog; nell’aprile dello stesso anno, all’interno del concorso web “LETTERA A MIO FIGLIO” il suo testo viene scelto per essere inserito in un’antologia di lettere, che viene venduta nel corso del Salone del libro di Torino. Inoltre fonda un blog personale che si chiama “Universalemmi”, nel quale parla liberamente di cinema, danza, letteratura, fumetti, teatro, etc. Sia durante l’inverno che nel corso dell’estate ha preso parte attiva come ballerino di breakdance con il proprio gruppo all’interno degli eventi organizzati con il brand “Carpe Riem”. Sempre nello stesso anno svolge due repliche dello spettacolo già citato “Sala da ballo”, una svoltasi a Pergola dentro il palazo nobiliare di Casa Godio, un’associazione che si occupa di ex tossico dipendenti e persone con problemi di natura psichiatrica; la seconda svoltasi nella splendida cornice del borgo di Antrodoco, una località di bellezza rara ubicata in provincia di Rieti.